Chi siamo

Porto delle Storie è una scuola di scrittura non profit itinerante nata nel 2010 con l’obiettivo di creare degli spazi di libertà per gli adolescenti e i giovani, spazi in cui poter scrivere e creare le proprie storie senza la paura del giudizio. Dove trovare, esercitare e migliorare la propria scrittura senza paura dei voti o di essere denigrati. Ha l’obiettivo di rendere la scrittura accessibile a tutti, infatti mette intorno allo stesso tavolo chi ama scrivere e vuole pubblicare dei libri insieme a chi preferirebbe farsi torturare piuttosto che prendere una penna in mano. I laboratori del Porto sono vere officine creative dove si sperimenta l’integrazione, ogni storia, post o frase è editata e condivisa in gruppo in un clima di collaborazione e fiducia.
Al Porto i ragazzi trovano delle attività adatte alla loro età, lavorano sulle proprie idee narrative e trovano educatori, psicologi e volontari che li accompagnano e sostengono durante la fase creativa. È un ambiente dove le idee dei ragazzi vengono valorizzate, dove per scrivere si usa di tutto: dalle penne a telefoni, da Instagram alle storie dello sbarco sulla luna, dalle fotografie ai giochi della PS4. Fino a far diventare un’idea un libro che finisce in libreria e viene presentato in festival ed eventi pubblici.
Durante questo percorso incontrano anche chi, con la scrittura ci lavora, ma per uno scambio di idee, da pari a pari, negli ultimi anni per esempio hanno incontrato Dave Eggers, Alessandro Bergonzoni, Stefano Benni e Paolo Giordano.

I laboratori

I nostri laboratori non sono corsi di scrittura creativa che dispensano segreti per scrivere best-seller, no! Sono molto di più. Infatti sono adatti per chi vuole provare a scrivere un libro ma anche per chi parla una lingua aliena o abbia bisogno di migliorarsi.
Usiamo la scrittura e il racconto come strumento d’integrazione e accoglienza, uno strumento che parte dall’ascolto della storia di chi ci sta vicino per arrivare alla rielaborazione della nostra. Scrittura anche come mezzo di svago e libertà, si, svago! Scrivere può essere divertente, ogni parola lasciata su un foglio, su una foto di Instagram o su un blog nasce per essere letta, per produrre endorfine naturali, per scambiarsi opinioni, per viaggiare e mantenere viva la memoria!

Principalmente lavoriamo nelle scuole e nelle biblioteche, ma facciamo incursioni anche in piazze, festival o aziende che vogliano usare la narrazione e la scrittura per fare team building.

Da chi sono tenuti

Tutti i percorsi sono progettati e condotti da educatori, volontari, autori, giornalisti, fotografi, fumettisti e astronauti! 

Dove

Oltre ad essere a Campi Bisenzio in Via Giusti 7, siamo sempre in giro per scuole, piazze, festival e biblioteche. Nella sezione del sito chiamata Dove siamo ci sono le nostre basi spaziali permanenti, biblioteche con cui lavoriamo per diffondere la follia nel mondo!

Scrivere al Porto

Scrivere al Porto delle Storie è una cosa meravigliosa. Sei libero di creare e pensare alle tue storie. Non ti senti mai giudicato. Gli assistenti del Porto ti riempiono di utili consigli e ti aiutano a sbloccare te stesso. Li chiamo “i miei assistenti personali” perché sono diversi dagli insegnanti. Mi fanno sentire il centro di tutto ciò che faccio, sono lì per aiutarmi a scrivere la mia storia. La mia storia.

Margherita, 13 anni

Un luogo magico

Al Porto, insieme ad altri ragazzi, abbiamo creato il nostro giornalino online (Parentesi), ho fatto la mia prima esperienza in radio e ho avuto l’opportunità di fare interviste a varie persone che ammiro molto.
Quest’estate poi il Porto delle Storie ci ha offerto la possibilità di partecipare ad un corso di sceneggiatura che é durato tutta l’estate e alla fine ci siamo ritrovati a fare un cortometraggio, tutti insieme come un grande cast, ognuno diverso dall’altro.
Il Porto é un luogo magico, dico sul serio…lì puoi sentirti te stesso e esprimere le tue idee come meglio credi.
Penso che aver iniziato questa esperienza sia una tra le cose migliori che abbia fatto, il Porto mi ha dato tante soddisfazioni e penso che me ne continuerà a dare.

Sofia, 15 anni

Valentina racconta il Porto

In prima media mi iscrissi al porto delle storie senza sapere che sarebbe diventato uno dei ricordi più belli che io mi porto dietro.
Il corso si svolgeva in biblioteca, ma tutte le volte era un po’ come essere a casa, la regola era che potevamo scrivere ovunque: sulla sedia, sul tavolo, in giardino, in bagno, sotto il tavolo e in mille altri posti che la nostra mente poteva pensare. Perché la vera regola non é in che posizione scrivi, ma con chi.
Se scrivi da solo molto spesso ti ritrovi in un punto morto e non vai avanti. Ti sblocchi dopo mesi, lì potevi metterci al massimo 20 minuti a ritrovare il lato creativo.

Scrivere in un gruppo affiatato come quello che avevamo é il paradiso.
Io penso che iscrivermi al porto sia stata una delle scelte migliori della mia vita. Non esagero.
Mi sono iscritta in prima media, in seconda e in terza.
Il secondo anno é stato il più bello. Abbiamo affrontato tantissime avventure insieme. Mi sono affezionata tanto alle persone che hanno fatto parte dei miei mercoledì pomeriggio. Stare con loro non era mai abbastanza. Mi sono affezionata anche alle figure adulte, forse più a loro che agli altri. Erano un po’ i nostri amici più grandi. Quegli amici con cui parli letteralmente di tutto.
Dalla prima volta a quel laboratorio all’ultima ho notato un cambiamento davvero notevole. Son cresciuta tanto. Mi hanno fatta crescere tanto.
Il Porto è un rifugio, dove puoi sentirti te stesso, dove parlare con un adulto è come parlare con il tuo migliore amico. Scrivere non è un obbligo né una fatica, è fantastico. 
Non si può riassumere in poche righe cosa sia stato per me questa opportunità, sappiate solo che é stato davvero tanto tanto tanto importante.

Valentina, 15 anni

Una mega piscina

È come se al Porto ci fosse una mega piscina. Senza corsie e senza livelli. C’è chi viene perché ama scrivere e ha bisogno di uno spazio, chi vuole imparare a galleggiare. C’è chi ha uno stile preferito, chi si vuole sperimentare, chi ogni volta prova a fare un pezzettino in più prima di toccare il bordo per sentirsi più sicuro. Ci sono ragazzi che vengono perché vogliono andare sempre più lontano, chi attraverso l’acqua allontanano i rumori esterni, chi non sa ancora se nuotare può fare al caso suo, ma ci prova.
E gli operatori sono lì, pronti a farsi una nuotata con loro, o sul bordo della piscina con la mano tesa in caso ci fosse bisogno di un minuto in più di respiro, vicino al trampolino nell’attesa del primo tuffo.
Sanno di essere fortunati, mentre osservano e prendono parte ad una scena piena di movimenti diversi e bellissimi che creano insieme uno spettacolo unico.

Laura, Educatrice del Doposcuola a Storie

Qui al Porto

Qui al porto.
Qui al porto sono me stessa, perché posso essere chi voglio usando solo le parole.
Qui al porto ho avuto la possibilità di buttar fuori tutto ciò che avevo sempre tenuto solo per me.
Qui al porto ho imparato a sognare in grande.
Qui al porto capisco quanto noi ragazzi possiamo essere preziosi.
Qui al porto ho conosciuto persone, idee, frasi e sorrisi diversi.
Qui al porto vogliamo vederci non appena ne abbiamo la possibilità.
Qui al porto mi sento ascoltata, capita e anche un po’ speciale.

Sara, 15 anni

Biscotti

Ho iniziato il Porto delle Storie perché mi piace scrivere e volevo migliorare, osservazione molto acuta in quanto corso di scrittura. Effettivamente sono migliorato nella scrittura, ma ho fatto molto di più, ho fatto nuove amicizie e consolidato alcune di vecchia data, ho scoperto cose che mi hanno fatto crescere come persona e ho preso due kili a forza di biscotti mangiati scrivendo.
Se stai guardando il sito immagino tu sia interessato/a, te lo consiglio vivamente.

Davide, 15 anni